Iniziare una campagna elettorale come si deve è fondamentale per partire bene, avere visibilità e garantirsela per il resto della campagna. Vediamo come fare...
La campagna elettorale si compone di varie fasi. Alcune sono più importanti delle altre. Poiché l'attenzione di pubblico e media è una risorsa sempre più scarsa per chiunque, se non si rientra fra i cosiddetti "big" è impossibile pretendere che i riflettori siano sempre puntati su di sé, specialmente in un periodo forsennato come quello della campagna elettorale. Per questo occorre pianificare e sfruttare al massimo gli eventi principali.
Tra questi, tra i più importanti vi è sicuramente l'annuncio della candidatura.
IL FISCHIO D'INIZIO UFFICIALE DELLA CORSA
L'annuncio della candidatura rappresenta il primo atto ufficiale della campagna elettorale.
Dico "ufficiale" perché – ci tengo a sottolinearlo – sarebbe un grave errore pensare che la campagna elettorale inizia veramente con l'annuncio. Come qualsiasi competizione, la campagna non comincia ai nastri di partenza, bensì prima, sin dagli allenamenti e dalle eliminatorie, e dunque coinvolgendo da subito le persone più vicine e potenzialmente più attive, costruendo una rete di contatti e sostenitori da attivare quando la campagna sarà entrata nel vivo e soprattutto assicurandosi di avere un posto in lista, in una buona lista... E tutto questo dovrà cominciare almeno 6 mesi prima della data del voto, a seconda del tipo di competizione stessa (nelle più importanti è bene coiminciare a prepararsi anche due anni prima).
Compiute queste doverose premesse si potrà passare alla campagna e all'oggetto di quest'articolo, l'annuncio.
Poiché, come anticipato, l'attenzione è la vera risorsa scarsa, l'annuncio della candidatura va pianificato nei minimi dettagli. Ciò per due ragioni: per attirare l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica per quella particolare occasione, ma pure per garantirsela per il prosieguo della campagna, riuscendo ad emergere dal chiacchiericcio dei concorrenti anche dopo.
L'OBIETTIVO DELL'ANNUNCIO: DEFINIRSI E IMPORSI SULLA SCENA
Per partire col piede giusto occorre definirsi, così da impedire agli altri di definire noi stessi, e farlo in maniera originale, differenziante e possibilmente eclatante.
L'annuncio della candidatura deve rispondere alle due domande fondamentali e preliminari di qualsiasi attività, non solo politica:
Perché mi candido;
Perché sono adatto a quel ruolo, e dunque perché dovrebbero votare per me.
Questi aspetti vanno chiariti subito. L'annuncio è la prima grande occasione per lanciare il proprio messaggio avendo grande copertura mediatica e raggiungendo tanto il proprio principale target della campagna quanto il più vasto pubblico. Non avrai più una PRIMA grande occasione.
«Non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione». [Oscar Wilde]
Lo scopo dell'evento, oltre ad annunciare la candidatura, è rinforzare e diffondere in ogni modo possibile il messaggio portante dell'intera campagna e i suoi elementi caratterizzanti.
LA STRUTTURA DELL'ANNUNCIO DELLA CANDIDATURA
Un annuncio di candidatura efficace contiene organicamente questi elementi:
Introduzione dei partecipanti all'annuncio e spiegazione del significato del luogo scelto, in linea con...
Punti salienti biografici sulla propria vita/lavoro/esperienze/passioni che hanno portato alla candidatura (perché ci si candida);
IL tema chiave che caratterizzerà la propria campagna e il proprio impegno;
Riassunto di 3 o al massimo 5 temi importanti contenuti nel programma, sempre ricollegandoli al tema chiave;
Conclusione ricordando ancora il tema chiave e di quali competenze o idee si dispone per risolvere i problemi annessi (perché votare per il candidato).
LA SCELTA DI UN LUOGO SIMBOLO
La scelta del luogo ove effettuare l'annuncio riveste assoluta rilevanza, perché scenograficamente descrive le intenzioni del candidato. Il luogo deve essere altamente simbolico per la propria storia, per il pubblico cui ci si rivolge e per i temi che si intende promuovere.
Ad esempio, una persona che si è sempre battuta per i diritti degli animali, che intenderà farlo una volta eletta e che per questo è conosciuta dalla sua comunità, potrebbe fare un annuncio da un canile o un gattile, oppure farlo nel posto dove farà costruire un rifugio per animali una volta eletta.
Chi intende denunciare le vessazioni a carico di aziende e partite IVA, e farsi dunque portavoce di imprenditori e liberi professionisti, potrebbe fare un annuncio da una fabbrica abbandonata. E così via.
In base al tema dominante della propria campagna e al target principale a cui ci si rivolge, si studia l'annuncio e si sceglie il luogo simbolo da cui farlo.
Questo luogo scelto può essere di vario tipo, e può anche coincidere col "mezzo" scelto per la comunicazione. Può essere un comizio, un'intervista giornalistica sui mass-media, ma anche un video o una diretta sui social.
Soprattutto agli albori, sotto il vessillo dell'innovazione e della digitalizzazione, sono stati diversi gli attivisti del Movimento 5 Stelle che proprio in diretta Facebook hanno annunciato la loro intenzione di candidarsi. Una scelta adottata altresì dal sindaco di Milano Beppe Sala, che, soprattutto a causa della pandemia, a conclusione dell'Ambrogino d'oro 2020, ha deciso di comunicare la sua ricandidatura tramite social.
Vediamo adesso una serie di esempi che a loro modo hanno fatto la storia degli annunci di candidatura.
ANCHE UN "SOLITO" COMIZIO PUÒ FARE LA STORIA
In campagna elettorale di comizi se ne vedono a centinaia. Spesso chi vi partecipa viene trascinato lì quasi con la forza. Ma i comizi, se tenuti egregiamente, sono un'occasione potentissima per coinvolgere le persone e scatenare gli entusiasmi.
Ricordiamo come modello l'annuncio di quel giovane, "pazzo", senatore dell'Illinois, che, dopo una sola esperienza nel Congresso federale, decise di candidarsi presidente degli Stati Uniti: Barack Obama.
La storia di Obama era quella di un ragazzo nato dall'unione fra un nero emigrato dal Kenya e una bianca americana, e che dai guai familiari e dalla povertà è riuscito a emergere e a farsi strada. Una storia di successo raggiunto con fatica, sudore e sacrifici.
Allo stesso modo, una nuova America doveva rinascere all'insegna della speranza (hope) mettendo da parte le divergenze, rimuovendo le differenze e gli steccati razziali e accettandole anzi come punto di forza, per guardare con fiducia all'alba di un nuovo domani.
Questo era il messaggio che Obama volle trasmettere e questo era il messaggio che incarnava lui stesso in prima persona.
PARLARE AI PICCOLI BORGHI DA UN PICCOLO BORGO: WALTER VELTRONI
Nel 2008 anche in Italia era tempo di elezioni e a guidare un Partito Democratico a vocazione maggioritaria c'era Walter Veltroni, ex sindaco di Roma.
Nel suo Discorso per l'Italia (di cui sotto trovi la prima parte), la sua scelta fu quella di riprendere la forza tranquilla di Mitterand (successivamente si rifece allo stesso Obama col suo "Si può fare", traduzione di "Yes we can", senza però riuscirci).
Lo scopo era parlare delle peculiarità dell'Italia, che non è un Paese di grandi città e grandi metropoli, ma di piccoli borghi incastonati nel verde, di piccole identità ed economie locali, di agricoltura, di artigianato.
Il suo intento dichiarato era di riunire la tradizionalità tipica del Made in Italy con la modernità dell'industria.
Per questo la sua campagna fu lanciata da Spello, comune di 8.000 anime della provincia di Perugia, nel cuore dell'Italia.
Come potete vedere, la scenografia di Veltroni è molto simile a quella del famoso manifesto dell'ex Presidente francese.
Sempre per quanto riguarda l'Italia, impossibile non citare la discesa in campo di Silvio Berlusconi, ma di questo ne parlai nel post Il #25YearsChallenge di Berlusconi: un'analisi sull'annuncio del suo ritorno.
ANNUNCI "SHOCK": DALLA BARA ALLE ARMI
L'annuncio della candidatura può essere tutt'altro che tranquillo. E forse deve essere tutt'altro che tranquillo, se si vuole far parlare ovunque di sé.
Prendiamo il caso dell'aprile 2021 di Carlos Mayorga, candidato al Congresso messicano che, per ricordare i morti da coronavirus e denunciare le violenze e gli omicidi dovuti a corruzione endemica e narcotraffico, ha annunciato la propria candidatura da... dentro una bara!!!
L'annuncio di Mayorga ha suscitato grande scalpore ed è stato ripreso dalle principali testate di tutto il mondo, assicurandosi di far arrivare il proprio messaggio a tutti e in maniera decisamente inequivocabile.
Dal continente americano vengono pure altri casi "shock" e decisamente politically uncorrect. C'è persino chi ricorre alle armi per annunciare la propria discesa in campo.
Questo è Brian Kemp, candidato governatore della Georgia per il Partito Repubblicano. Un uomo "così conservatore", come diceva lui, da far saltare in aria il governo. Vedere per credere...
Evidente che il tema principale della campagna di Kemp è stato la sicurezza, ma se si parla di sicurezza come si può non pensare a... Chuck Norris insieme a Mike Huckabee?!
DEFINIRSI, MA ANCHE DEFINIRE: LA BEST PRACTICE DI PAUL WELLSTONE
Chiudiamo restando ancora negli USA, da dove viene quello che secondo me è l'annuncio di candidatura migliore di tutti quanto a definizione del posizionamento del candidato e contemporaneamente del proprio avversario.
Sto parlando di Fast Paced Paul di Paul Wellstone.
Wellstone si candidava al seggio senatoriale del Minnesota contro l'uscente e ricco repubblicano Rudy Boschwitz. Essendo un semplice professore universitario e non potendo disporre di fondi ingenti come il suo avversario, Wellstone dichiara da subito di non potersi permettere di pagare spot milionari e per questo correrà per raccontare la sua vita in 30 secondi.
Questo spot è stato tra i più visti e apprezzati di sempre. Il candidato riesce a definirsi e posizionarsi come uomo comune, come tutti gli altri. Risulta vicino, simpatico e alla mano. Nello stesso tempo, in pochi secondi Wellstone riesce anche a posizionare negativamente il suo avversario, che si diceva pronto a "ricomprarsi" il seggio grazie al suo conto in banca.
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