Per la prima volta nella storia repubblicana voteremo a inizio autunno, il 25 settembre. Il tempo è scarsissimo, ancor più scarsa è l'attenzione degli elettori. In condizioni eccezionali come quelle di oggi, come si può fare campagna elettorale?
Quando nel 2011 uscì al cinema col suo film "Qualunquemente", in un'intervista Antonio Albanese dichiarò che la realtà della politica italiana spesso superava persino la fantasia di un personaggio come Cetto La Qualunque.
Anche stavolta l'Italia della Seconda Repubblica c'è riuscita, passando dalla crisi del Papeete nel 2019, che frantumò l'alleanza gialloverde e diede il via a quella giallorossa, alla crisi definitiva dello scorso 21 luglio che ha fatto cadere il governo Draghi e sciogliere le Camere sotto il sole cocente di questa emergenza climatica che sta facendo registrare caldo record anche alle latitutidini più a Nord.
Di crisi in crisi (da quella pandemica a quella russo-ucraina, da quella energetica a quella economica) saltiamo baldanzosamente permettendoci persino il "lusso" di una campagna elettorale in piena estate, nel disinteresse (in tutti i sensi...) pressoché generale, e di un voto ad autunno appena iniziato, ovvero il 25 settembre.
È la prima volta che accade. Mai si era vista un'Elezione politica alla vigilia di una sessione di bilancio, la legge più importante dell'anno, eppure... In mezzo a tanti altri, la fu "legislatura del cambiamento" ha sfatato pure questo tabù.
A prima vista può sembrare inutile dirlo, ma si tratta di una premessa fondamentale per comprendere il contesto in cui ci troviamo ad agire e capire cosa vuol dire e cosa comporta tutto ciò sullo sviluppo della campagna elettorale.
IL PERCORSO VERSO IL VOTO
Votandosi domenica 25 settembre, le tappe obbligate di questa ardente corsa sono:
11 agosto: convocazione dei comizi;
14 agosto: giorno ultimo per il deposito dei simboli di partito presso il Viminale;
22 agosto: giorno ultimo per la presentazione delle liste in Corte d'Appell;
26 agosto: inizio ufficiale della "propaganda elettorale", con attivazione della par condicio e permesso di affissione dei manifesti elettorali (ammesso che servano ancora a qualcosa);
25 settembre: voto.
LA PRIMA CAMPAGNA "BALNEARE"
Dai governi balneari alla campagna balneare. Dal Papeete al... Papeete, sebbene sembri che stavolta Salvini non ci andrà.
Mai si era fatta una campagna elettorale in piena estate. D'altronde a chi parli se non c'è nessuno ad ascoltarti perché sono tutti in vacanza?
Ecco, anche questo tabù, insieme a tanti altri, è stato sfatato nella fu "Legislatura del cambiamento".
Sì, c'erano state le Amministrative e le Regionali di ottobre 2021, ma quelle erano "solo" elezioni locali e la campagna elettorale era iniziata quasi un anno prima, c'era stato tutto il tempo di organizzarsi in un contesto pandemico (e noi avevamo visto Come il coronavirus cambia la campagna elettorale).
Stavolta invece si va al voto di punto in bianco, solo i più forti possono già essere pronti, mentre la macchina elettorale (organizzazioni, studio della campagna e del messaggio, relazioni, finanziamenti...) necessita di tempo per essere attivata.
Ciò vale ancor più in una situazione inedita anche dal punto di vista numerico e geografico, dato che, a seguito del referendum costituzionale, che ha decurtato di oltre un terzo il numero dei parlamentari, ci sono meno seggi disponibili e collegi elettorali ben più grandi.
VECCHIO ROSATELLUM, NUOVI COLLEGI: LA LEGGE ELETTORALE
In Italia, abbiamo l'abitudine di mettere mano alla Legge elettorale ogni fine legislatura. Stavolta, in virtù dell'improvvisa caduta del governo Draghi e dell'immediato scioglimento delle Camere, non è stato così, e il vigente Rosatellum è rimasto invariato.
È stata invece ridisegnata la mappa dei collegi elettorali (clicca qui di seguito per scaricare il documento ufficiale).
L'approvazione del referendum costituzionale del 2019, che ha ridotto da 630 a 400 il numero dei deputati a da 315 a 200 il numero dei senatori, ha comportato una nuova ripartizione dei collegi stessi, che ora sono più vasti.
Il Rosatellum è un sistema elettorale misto, proporzionale per il 61% e maggioritario per il 37%, con soglia di sbarramento (il restante 2% è riservato agli italiani all'Estero). Ciò significa che 244 seggi alla Camera e 122 seggi al Senato sono distribuiti proporzionalmente fra le liste in base alle percentuali di voto ottenute.
Il resto è assegnato ai candidati nei collegi uninominali: 148 alla Camera e 74 al Senato. Il sistema maggioritario prevede che l'unico seggio messo in palio in un determinato collegio vada al candidato che abbia ottenuto un solo voto in più degli altri.
Come detto, per accedere alla ripartizione proporzionale, è prevista una soglia di sbarramento: del 10% per le coalizioni e del 3% nazionale per le liste. Al Senato, però, se una lista non riesce a raggiungere il 3% nazionale, ottiene seggi se ha raggiunto almeno il 20% in una sola regione.
COME FARE CAMPAGNA ELETTORALE SOTTO L'OMBRELLONE
Come faranno i candidati a raggiungere i propri elettori? Quanto gli elettori saranno attenti e recettivi ai richiami dei politici? Quanti parteciperanno alla campagna?
Dati tutti i fattori inediti sopra esposti, è un po' difficile prevedere che tipo di campagna avremo davanti. Tralasciando i temi e i messaggi, che i partiti stanno ancora studiando (sebbene sembrino già indirizzati alla personalizzazione e demonizzazione dell'avversario, con poca attenzione per idee e programmi), possiamo fare qualche previsione sulle modalità di azione.
Mi aspetto un minor ricorso ai mezzi di comunicazione tradizionali, in particolare affissioni e volantini, eccezion fatta ovviamente per il periodo finale della campagna, quando pure le città saranno tornate a popolarsi e ci si appresterà a votare.
Sempre per le ragioni legate al caldo e alle vacanze, mi aspetto meno comizi e magari qualche festa in più da celebrare in serata, nelle ore più fresche, ma non mi aspetto grande partecipazione.
Un po' come nella prima campagna post-pandemica, ci sarà una maggiore centralità di giornali, radio e televisioni, e ancora di più dei social network e dei sistemi di messaggistica istantanea (WhatsApp e Telegram su tutti).
I contenuti che andranno per la maggiore saranno i video e le dirette, che gli italiani potranno visualizzare direttamente sotto l'ombrellone, fra un bagno e l'altro o tra una scampagnata e l'altra, ammesso che ne abbiano voglia...
Sono sempre stato un sostenitore dei siti internet dei candidati, che consentono maggiore chiarezza, approfondimenti e una personalizzazione che i social non possono garantire. Con così poco tempo disponibile, sarà una carta in più da giocarsi solo per chi già ne aveva uno.
Infine, visto che, lo ribadiamo, il tempo è tiranno, un sostegno fondamentale per i candidati può arrivare ancor più che in passato dai professionisti delle campagne elettorali (consulenti, strateghi, spin doctor, social media manager, e così via). Quando ancora deve essere tutto studiato e non c'è tempo per organizzarsi da soli, affidarsi a personale esperto, che sa già cosa fare e ha già uno staff predisposto, può risultare determinante per raggiungere prima e meglio i risultati sperati.
Tu cosa ne pensi? Fammi sapere nei commenti e magari condividi questo post coi tuoi amici. Grazie.
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