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  • Immagine del redattoreGiuseppe Giordano

Spin doctor, quale futuro? Su Twitter si accende il dibattito

Aggiornamento: 17 set 2019

Filippo Sensi, in arte @nomfup, lancia la provocazione e avvia la discussione coi più grandi professionisti del settore. Appuntamento al 17 settembre per un convegno organizzato da Claudio Velardi



Chi o cos'è uno spin doctor? Quale futuro attende questa professione avvolta dall'ombra e dal mistero?


A lanciare il dibattito è stato @nomfup, Twitter account di Filippo Sensi, oggi deputato del Partito Democratico e uno dei principali artefici dell'ascesa di Matteo Renzi fino al 40% delle Elezioni Europee del 2014.


Chiamando in causa alcuni dei più importanti professionisti del settore nel panorama italiano, Sensi ha twittato:



Perché uno spin doctor diventato politico coinvolge altri spin doctor in una simile discussione? Qualcosa minaccia il futuro di questa professione?


Forse sì: i social network e la comunicazione sempre più diretta adottata dai leader politici odierni.


 

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Nel mondo social di oggi, il turbinio di notizie è talmente rapido e impetuoso che un caso non fa in tempo ad accadere che i politici subito twittano senza nemmeno appurare i fatti pur di cavalcare l'onda emotiva che ne consegue (vedi omicidio Cerciello Rega con degli inesistenti nordafricani accusati dell'assassinio).


Inoltre, basta loro prendere uno smartphone, cliccare play e subito vanno in diretta parlando a braccio a milioni di persone, quando un tempo le dirette televisive o radiofoniche erano studiate a tavolino nei minimi dettagli.


Così finiscono scavalcati così sia appunto gli spin doctor, i consulenti della comunicazione, sia i mass media, che anzi vanno al loro inseguimento e rilanciano sui propri canali le dirette dei politici.



Anche questa è la disintermediazione di cui parla Filippo Sensi.


Ma in questo modo, che spazio resta per la strategia di lungo periodo? Come si innesta la figura dello spin doctor in rapporto al politico?



SPIN DOCTOR, IL PARERE DEI DIRETTI INTERESSATI


Il dibattito si è diviso per lo più fra chi pensa che la figura dello spin doctor sia ormai sorpassata e chi ritiene che invece, proprio per la complessità di questa fase storica, sia ancora più importante e che al massimo debba aggiornarsi per restare al passo coi tempi; fra chi invoca figure più tecniche e chi non rinuncia ai generalisti.


Così ad esempio Giovanni Diamanti, socio fondatore di Quorum e YouTrend, afferma che «lo spin anglosassone o lo strategist americano “à la Carville” sono superati, oggi servono figure più ibride circondate da tecnici che sappiano adattarsi velocemente alla politica veloce». Poco dopo gli risponde Marco Cacciotto, uno dei primi spin doctor di professione in Italia formatisi all'estero: «Continuo a pensare che “strategy makes the difference”. Semplicemente lo strategist deve aggiornare le sue competenze».


Sulla linea di Cacciotto anche Gianluca Di Tommaso: «sta mutando il mestiere, a causa di una complessità più elevata, degli algoritmi e soprattutto della fragilità del consenso. Aumentano anche le variabili per la costruzione dell'immagine. Se la costruzione del messaggio resta centrale, sono necessarie competenze più "generaliste"».



Marco Bardazzi, Direttore della Comunicazione di Eni, sembra inserirsi sul primo filone: «Meno spin, più produzione di contenuti di qualità. Meno pr, più media production. Meno chiacchiere, più ingegneri e data analyst che si contaminano con chi sa raccontare storie». E insieme a lui l'esperta Rossella Rega, secondo cui: «la vecchia figura di consulente politico non è più sufficiente, lo spin doctor di oggi dovrebbe avere competenze diversificate, funzionamento algoritmi, strategie di persuasione, comunicazione digitale, comun. politica».


Assolutamente d'accordo mi trovano i tweet di altri due spin doctor di Area PD. Il primo è quello di Marco Regni, che afferma che «lo #spin o meglio il #comunicatore politico oggi è ancor più fondamentale di ieri. La moltiplicazione dei canali di disintermediazione ne cambia alcuni aspetti delle competenze che deve possedere (tecniche di gestione degli strumenti) ma è più rilevante». Anche perché «la sensibilità politica del comunicatore oggi è più importante di prima perché la moltiplicazione dei canali é moltiplicazione di errori potenziali “irreparabili”. Un tweet é per sempre! Un post su Facebook errato e subito “screenshottato” dai competitor rimane in... eterno». Inoltre, come sostiene Francesco Nicodemo: «la comunicazione è Politica. E Politica significa occuparsi di ciò che è altro da te. Senza il neoumanesimo la tecnologia è come la magia di Eduardo: solo fumo».



SPIN DOCTOR: CHI È, PRIMA ANCORA DI CHI SARÀ


Tuttavia, prima ancora di discutere su cosa ne sarà dello spin doctor, occorrerebbe capire e chiarire cosa sia mai stato, come giustamente scrive il decano Mario Rodriguez.


Se per gli anglosassoni tradizionalmente lo spin doctor è quello che noi chiamaiamo portavoce, ovvero colui che cura le relazioni con la stampa e filtra i messaggi da veicolare sui mass media, via via è diventato anche un campaign manager, cioè il coordinatore della campagna elettorale del politico. Una campagna elettorale che però è diventata permanente.


Non esiste più un prima e un dopo elezioni. Oggi le campagne elettorali non finiscono mai e proseguono anche dopo, nella fase cosiddetta di governing. E allora forse proprio per questo lo spin doctor somma in sé tutte queste figure e le riassume nel consulente politico generalista, che in teoria dovrebbe essere l'esperto di comunicazione e marketing politico che stabilisce insieme a politico/candidato e staff la linea strategico-politica da seguire.


Ma, come dicevamo prima, quando la strategia, che per definizione si svolge sul lungo periodo, è così influenzata e messa a dura prova dagli eventi di tutti i giorni, che senso ha, se ha ancora un senso?


È una domanda a cui si è provato a dare risposta in un convegno organizzato dell'ex spin doctor del premier D'Alema, Claudio Velardi, martedì 17 settembre presso la Fondazione Ottimisti e Razionali, a Roma, in via Borgognona 47, alla presenza proprio di Filippo Sensi e di Antonio Palmieri.


Di seguito il video della diretta Facebook...


 
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